Il Fondo è costituito dalla documentazione raccolta da Dario Manfredi e successivamente conferita a Francesco Scattolin che a sua volta lo ha donato all’Istresco. La documentazione riflette soprattutto l’attività politica svolta da Dario Manfredi all’interno di “Sinistra Repubblicana” (SR), una corrente del Partito Repubblicano Italiano (PRI) fortemente critica nei confronti della gestione La Malfa del partito.

Attivissimo sia a livello nazionale che locale, Dario Manfredi ha raccolto molto materiale a stampa, in particolare giornalini informativi editi da varie sezioni locali del PRI simpatizzanti di SR. Coinvolto nelle vicende dell’amministrazione comunale spezzina anche con incarichi amministrativi (sarà nel consiglio di amministrazione della locale azienda trasporti pubblici), ha inoltre raccolto molti documenti relativi ai congressi provinciali e regionali del PRI e seguito attentamente alcune vicende legate al porto di La Spezia. Simpatizzante del Partito radicale, Manfredi ha raccolto una buona quantità di documenti di questo partito, in particolare relativi alla vicenda Valpreda e ai temi dell’aborto e dell’obbiezione di coscienza.

La corrente “Sinistra Repubblicana” nasce al congresso nazionale del PRI del 1968, su iniziativa di un vecchio mazziniano torinese, Vittorio Parmentola, eletto consigliere nazionale. Alla corrente aderisce il mensile <Riscossa Repubblicana>, pubblicato a Treviso, che resterà il principale organo d’informazione di SR. Al successivo congresso nazionale del 1971 la corrente elegge 3 consiglieri nel Consiglio Nazionale: Francesco Scattolin di Treviso (che dal 1978 al 1984 sarà anche membro della Direzione Nazionale del PRI), Dario Manfredi di La Spezia e Alberto Pincione di Massa Carrara. Al congresso nazionale del 1974 i consiglieri nazionali espressi da SR saranno 11 (oltre a Scattolin, Manfredi e Pincione: Vittorio Olcese, Aldo Maggi e Antonio Martelli di Milano; Massimo Arcamone di Perugia (poi Presidente della regione Umbria), Gino Andreini di Livorno, Antonio Bandino di Firenze, Amedeo Lombardi di Brescia). Un ruolo importante nella corrente avrà anche Giorgio Liverari, un dirigente nazionale UIL, di Forlì.

Il momento più importante nella storia di SR è, probabilmente, il congresso nazionale del 1974, svoltosi a Genova, nel corso del quale Ugo La Malfa imporrà la riammissione nel PRI di Aristide Gunnella, espulso dal partito dal Collegio Nazionale dei Probiviri per comprovati collegamenti mafiosi, voto di scambio e gravi irregolarità nella gestione del tesseramento del partito in provincia di Palermo e Messina. In quell’occasione SR si batterà per l’applicazione dell’espulsione di Gunnella, presentando un o.d.g. che raccoglierà il consenso di più del 20% del partito. Negli anni ’90 SR segue le vicende del PRI (che nel 2002 finisce con l’aderire alla berlusconiana Casa delle Libertà). Un gruppo, raccolto attorno a Sergio Savoldi, di Brescia, resterà nel PRI tornando alla vecchia denominazione “Riscossa Repubblicana”. Un gruppo di simpatizzanti uscirà invece dal PRI per dar vita ad una corrente , sempre denominata “Sinistra Repubblicana”, all’interno del PDS.