Il fondo, versato nel 1993, contiene appunti, carteggi, quaderni del professor Mario Prevedello. Originario di Mestre, Prevedello (1897-1976), partecipò alla prima guerra mondiale come ufficiale dei granatieri e, catturato dagli austriaci, visse l'esperienza di prigioniero di guerra.

Iscritto al Psi nel 1919, si trasferì a Treviso nel 1921 dove insegnò all'Istituto Riccati, partecipando anche, come relatore, a conferenze pubbliche di propaganda fascista. Alla caduta della dittatura, Prevedello è tra i più attivi propagandisti del Pci; arrestato il 29 luglio 1943 con l'accusa di propaganda sovversiva e condotto nel carcere di Trieste, evase poco dopo iniziando la sua attività clandestina nelle fila dei partigiani del Cadore, a Padova e a Treviso.

Durante il periodo della Resistenza, rivestì cariche politiche e militari, tra cui quelle di responsabile militare delle brigate Garibaldi del Veneto e vicecomandante del Comando militare regionale in rappresentanza del Pci. Decorato di medaglia d'argento al valore militare. Nel dopoguerra riprese l'insegnamento e l'attività pubblicistica e letteraria. Nel 1956 lasciò il Pci per tornare nelle file del Psi; negli anni Sessanta ricoprì anche la carica di consigliere comunale a Treviso.