Il fondo contiene varia documentazione (in fotocopia e in originale, spesso frammentaria e non ordinata, raccolta da Ivo Dalla Costa, nel corso dei suoi studi dedicati alle lotte operaie e contadine nel Trevigiano nell'immediato primo dopoguerra, alla storia del del fascismo, dell'antifascismo e della Rsi in provincia di Treviso, alla ricostruzione di alcuni avvenimenti della seconda guerra mondiale (fronte greco-albanese); quattro buste documentano la situazione politica e sociale nel Trevigiano - e nel quartiere del Piave in particolare - durante il ventennio: si tratta di relazioni prefettizie, corrispondenza fra i podestà e il prefetto, rapporti di polizia, note informative su elementi sospetti (1919-1943), provenienti dal fondo Prefettura dell'Archivio di Stato di Treviso.

Si segnalano la documentazione della Commissione provinciale di censura istituita presso la Prefettura di Treviso, il fascicolo dedicato al campo di concentramento allestito in località Monigo dove, dal luglio 1942 alla caduta del fascismo, furono internati quasi 2.800 sloveni della provincia di Lubiana , il ricco repertorio a stampa dedicato ai fatti di Cefalonia, alla presunta strage nazista di soldati italiani a Leopoli, all'eccidio nazista di soldati italiani prigionieri nel lager di Deblin, presso Varsavia, nel corso del 1944, ad alcune controverse vicende svoltesi nel Trevigiano (in particolare a Oderzo, presso il Collegio Brandolini, e a Mignagola di Carbonera, all'interno della Cartiera Burgo), immediatamente successive alla liberazione. Il fondo conserva inoltre appunti, opuscoli, servizi giornalistici, testi di interrogazioni parlamentari, volte ad accertare il numero dei morti e dispersi durante l'ultima guerra e a far luce, in particolare, sulla tragica vicenda dell'Armir. Il fondo è stato versato in più riprese tra il 1993 e il 2007.

Nota biografica: Ivo Dalla Costa nasce a Valdobbiadene nel 1920, compie gli studi classici e, chiamato alle armi, è destinato al fronte greco-albanese e quindi al Peloponneso; dopo l'8 settembre si schiera a fianco della Resistenza greca.

Dopo la liberazione della Grecia combatte sul fronte di Bologna, assieme ai reparti italiani che collaborano con gli Alleati. Nell'immediato dopoguerra si dedica all'insegnamento del greco e del latino; si impegna quindi nell'attività sindacale fino ad assumere la dirigenza del Sindacato provinciale tessili della Cgil; successivamente assume incarichi di carattere politico nelle fila della Federazione provinciale del Pci: dal 1968 ai primi anni Settanta è segretario provinciale del partito; cultore delle arti e delle lettere antiche si interessa delle sorti del Teatro comunale di Treviso, ente di cui, dal 1974, diviene consigliere.

Matura e coltiva intanto la passione per la ricerca storica: traduce dal greco il libro sulla strage di Cefalonia dello storico Spiros Lukatos; cura la pubblicazione del volume fotografico Volti e luoghi della Resistenza trevigiana; sue sono le ricerche che hanno condotto alla riscoperta del campo di concentramento di Monigo, allestito dai fascisti per le popolazioni slave.