In memoria di Mario Albanese

Mario Albanese ha vissuto e raccontato con i suoi scatti la periferia urbana e sociale di Treviso degli anni ’60, proponendone una narrazione che fa da contrappunto a quella messa in scena da Pietro Germi in Signori e signore.

Siamo riconoscenti a Mario per quel minimalismo che il suo linguaggio fotografico ha costantemente praticato, espressione vissuta di una appartenenza sociale alla quale non ha voluto rinunciare, mentre tutti intorno si affannavano per non perdere le occasioni che il boom economico sembrava rendere afferrabili da chiunque. 

Mario non è diventato famoso, perché per tutta la vita ha voluto essere come i personaggi presenti nei suoi scatti: gente comune, priva di notorietà, costretta a una quotidianità di lavoro e di fatica che ritrovava nei giochi, nelle feste e nelle occasioni di socialità la dimensione più spontanea e gioiosa dell’esistere.

I ragazzi di via Bison, curato da Paola Gobbetto e pubblicato nel 2014 dall’Istresco e dalla CGIL di Treviso ci consente di ripercorrere e riflettere su come eravamo ma è anche una porta attraverso la quale Mario ci invita a condividere la sua visione della vita.  Questo ci rende vicini a lui e alla sua famiglia.