Diario di Guerra di un ragazzo del ‘99. - Giuseppe Perrozzi - Città del Vasto - Vasto 4 novembre 1997

 Lo storico Bruno Marcuzzo per la realizzazione del progetto “La guerra di Hemingway”, un percorso nei luoghi che hanno visto la presenza dello scrittore americano durante e dopo la Grande Guerra a Fossalta di Piave, ha ideato i ”Capogiri di Memoria”, un modo per far vivere sul campo un’esperienza emozionale dalla quale iniziare il racconto della storia, partendo dal territorio com’è oggi con le sue bellezze, curiosità e offerte di servizi. Così che le persone possano avvicinarsi ai luoghi della memoria e conoscere gli eventi del passato, anche se motivate dal solo intento turistico.

Il massiccio del Grappa, cerniera del nuovo fronte della Grande Guerra dopo lo sfondamento austrotedesco di Caporetto e teatro di cruente battaglie, fu frequentato da una numerosa umanità di soldati provenienti dalle più diverse regioni d’Europa e d’Italia. Alcuni di questi hanno fissato nella scrittura le testimonianze che ci consentono nel presente di immaginare il loro vissuto, in un territorio che conserva ancora i segni del conflitto, sia pure immersi nelle bellezze paesaggistiche e naturalistiche proprie di questa montagna.

Giuseppe Perrozzi, ragazzo abruzzese del ’99, originario di Vasto, ha scritto il suo diario in forma cronologica con una narrazione di piacevole lettura, originata da una non comune capacità espressiva.

Tra il 25 e il 26 aprile del 1918 il caporale artigliere Perrozzi sale sul Grappa da Crespano per raggiungere la sua batteria da montagna. Per una serie di disguidi sarà ammesso al corso ufficiali soltanto a guerra terminata ma, per la sua preparazione culturale viene ugualmente impiegato in compiti informativi e di collegamento che lo portano in diverse postazioni del fronte, da Cima Grappa all’Archeson e fino alle prime linee sotto i Salaroli, a fianco della fanteria. Questo ruolo consente al nostro artigliere di acquisire una conoscenza approfondita del territorio, che descrive con proprietà topografica, indicando correttamente i toponimi, tanto da permetterci ora di ricostruire i percorsi da lui compiuti.

I luoghi, gli itinerari e gli eventi sul Grappa raccontati da Perrozzi sono già fruibili, tali e quali, come “Capogiri di Memoria”, atti a incentivare l’interesse di visitare il Massiccio per scoprirne la storia, vivere emozioni e conoscerne l’ambiente. Ecco, a esempio, come l’autore descrive, il 6 agosto 1918, “… l’incantevole panorama che si osserva [usando il binocolo] dalla cima del Grappa. Riesco a distinguere benissimo il campanile della Serenissima. Si vedono anche le cuspidi di S. Marco! La estesa laguna di Venezia. Treviso con le case più alte raggruppate verso il centro della Città. … Distinguo … il Piave dallo specchio lungo e tortuoso, risaltante sul verde della pianura veneta. Vidor col suo ponte interrotto sito ove il Piave si restringe quasi che il ponte voglia serrare a mò di corda l’estesissimo greto del fiume, come un cordone recinge un drappo. …”.

I luoghi di Giuseppe Perrozzi.
Visione invernale di valle delle Mure da Cima Grappa con, in senso orario, la dorsale di Croce dei Lebi, Casonet, col dell’Orso e Salaroli, la val Calcino, il monte Medata, l’Archeset e l’Archeson, i monti Meatte e Boccaor con la strada in parete realizzata nel 1918.
Foto di Franco Tiveron

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