Ricerche locali con fonti orali: che fare delle interviste quando la ricerca è finita?

Il seminario di venerdì 9 giugno 2017 presso l’Istresco ha consentito di definire alcune linee guida per la conservazione dei documenti prodotti o reperiti nel corso di interviste e di incontri con testimoni o loro discendenti nell’ambito di progetti di ricerca su scala locale.

Hanno partecipato alla discussione i ricercatori e soci Istresco Diego Agnoletto, Irene Bolzon, Alessandro Casellato, Gianpier Nicoletti, Camillo Pavan, Chiara Sacchet, Laura Stancari, Giovanni Trinca, la responsabile del Centro di documentazione della Fondazione Benetton Studi e Ricerche Francesca Ghersetti, l’antropologa Elisa Bellato, gli assessori dei comuni di Casier Paola Marson, di Preganziol Francesca Gallo e di Sernaglia della Battaglia Angela Marsura, e i giovani ricercatori e ricercatrici che hanno partecipato al progetto “Ville Venete nella memoria del ’900” (promosso dalle amministrazioni comunali di Preganziol e Casier, con il coordinamento di Sabina Caso e la collaborazione dell'Istresco).

Si pubblicano qui le proposte emerse nel corso della discussione e, di seguito, alcuni link a documenti e risorse on line.


Gli archivi delle ricerche – o archivi di progetto – meritano di essere conservati unitariamente. La prima sede cui rivolgersi per depositarli è la biblioteca di ente locale, in quanto struttura legata al territorio attrezzata per la conservazione e la consultazione di materiale librario e, in alcuni casi, documentario, ma soprattutto tradizionalmente deputata alla conservazione della memoria storica locale. Può essere opportuno depositare copia dell’archivio presso altri istituti di ricerca e conservazione di livello superiore (Istituto storia Resistenza e società contemporanea, Archivio di Stato…).

L’archivio di progetto contiene i prodotti intermedi della ricerca, come registrazioni audio e video con le rispettive trascrizioni e schede di corredo (vedi Buone pratiche per la storia orale di AISO), fotografie dell’incontro, eventuali lettere e scambi di e-mail con i testimoni, eventuali documenti consegnati dai testimoni o comunque reperiti nel corso della ricerca (epistolari, fotografie, diari, ritagli di giornale…).

Tutti i materiali citati possono essere forniti già in formato digitale dal testimone, oppure appositamente digitalizzati dal ricercatore (restituendo poi gli originali ai proprietari). Nel caso di scritture personali o fotografie è necessario accludere anche una liberatoria scritta da parte di chi abbia consegnato i documenti o ne abbia autorizzato la riproduzione e il deposito nell’archivio (con eventuali limiti al loro utilizzo).

Un criterio di organizzazione dei documenti è quello biografico: si propone pertanto di realizzare delle cartelle intestate a ciascun testimone, al cui interno salvare le copie dei file audio, video, immagine o testo dei documenti di cui egli è protagonista (cioè autore, soggetto o proprietario). All’interno di ciascuna cartella individuale, è opportuno sia presente anche una scheda, redatta dal ricercatore, nella quale siano indicati i limiti alla consultazione e all’utilizzo dei documenti personali che il testimone abbia posto o eventuali caveat (a tutela di terzi, per esempio) che il ricercatore abbia individuato.

È importante che insieme all’archivio della ricerca il ricercatore o il team predisponga e consegni anche una scheda di presentazione del progetto, ovvero un resoconto della ricerca: vi saranno indicati i committenti o finanziatori, i collaboratori, gli obiettivi, la metodologia, i risultati e i prodotti finali della ricerca, e ogni altra informazione che possa essere utile a rendere comprensibile il materiale raccolto a un utente futuro che non abbia partecipato direttamente alla ricerca.

Sarà opportuno allegare anche un elenco dei materiali consegnati. La scheda di presentazione del progetto dovrebbe contenere anche un elenco di parole-chiave dei temi trattati e un indice dei nomi dei soggetti coinvolti (per esempio dei testimoni e delle persone citate). In questo modo la scheda, se pubblicata on line, consentirà una facile individuazione dell’archivio e dei suoi contenuti attraverso i motori di ricerca. 

Documenti e risorse on line:

Pdf del Modulo di autorizzazione alla raccolta, archiviazione e uso dell’intervista [tratto dal libro di Bruno Bonomo, Voci della memoria. L’uso delle fonti orali nella ricerca storica, Roma, Carocci, 2013].

Pdf di un esempio di Scheda di corredo alla fonte orale.

Pdf della Nota sulla trascrizione di testimonianze orali, a cura di Glauco Sanga [in appendice ai libri della collana “Etnografia veneta”, Verona, Cierre].

Pdf dei Criteri di trascrizione di testi autobiografici, a cura del Gruppo di studio dell'Istresco sui criteri di trascrizione, coordinato da Erika Lorenzon.

Link al documento Buone pratiche per la storia orale dell’Associazione Italiana di Storia Orale (AISO).

Link al saggio Il mestiere della storia orale: stato dell’arte e buone pratiche, introduzione agli atti del convegno “Buone pratiche di storia orale. Questioni etiche, deontologiche, giuridiche” (Trento, 2015).

Link al programma del corso di formazione per archivisti “Carte di vita. Fonti autobiografiche nell’archivio contemporaneo” (Treviso, 2014).

Link agli atti del corso di formazione per archivisti “Le vite degli altri. Questioni deontologiche e giuridiche nell’uso delle fonti orali” (Venezia, 2013).

Link al Codice di deontologia e di buona condotta per i trattamenti di dati personali per scopi storici del Garante per la protezione dei dati personali.

Link al Codice deontologico dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI).

Link alla pagina della Commissione nazionale biblioteche speciali dell’Associazione Italiana Biblioteche (AIB) dedicata ai fondi e collezioni di persona.

Link al libro Archivi di persona nel Novecento. Guida alla sopravvivenza di autori, documenti e addetti ai lavori, a cura di Francesca Ghersetti e Loretta Paro.

Link all’Archivio di interviste di Camillo Pavan.

Link all’intervento di Manlio Calegari relativo alle “istruzioni per l’uso” del proprio archivio di interviste.

Link alla pagina facebook del progetto “Fotogrammi veneti: i giovani raccontano - Ville Venete nella memoria del ’900”.