In occasione del Giorno della Memoria per l’anno 2018 ISTRESCO ha deciso di proporre la mostra dell’Università Ca’ Foscari “Ascari e Schiavoni. Il razzismo coloniale e Venezia”, integrandola e adattandola ad un contesto diverso com’è quello di Treviso. A tale scopo, ISTRESCO si è affidata all’organizzazione della direttrice Irene Bolzon, esperta delle vicende del Confine Orientale, e del prof. Alessandro Casellato, già responsabile della mostra veneziana, oltre che del contributo di due curatori e collaboratori dell’edizione cafoscarina. L’intero istituto e i le sue reti di contatti sono però stati attivati per l’occasione, cosa che ha fatto nascere non solo l’allestimento finale proposto a Palazzo dei Trecento, ma anche il nutrito elenco di iniziative che hanno fatto da corollario alla mostra.

La mostra, inaugurata il 25 gennaio a Palazzo dei Trecento con patrocinio e collaborazione del Comune di Treviso, è stata poi aperta dal 26 gennaio al 13 febbraio tutti i giorni, sia la mattina sia il pomeriggio, grazie all’impegno degli stessi curatori e al supporto dell’ANPI. Sono stati registrati circa 1200 visitatori alla singola mostra, 450 partecipanti agli eventi e due classi hanno richiesto visita guidata alla mostra e laboratorio, per un totale che si avvicina alle 1800 persone.  

Non si è trattato solo di un’occasione per condividere col pubblico ricerche vecchie e nuove, ma anche per recuperare inedite testimonianze locali e sperimentare mezzi di comunicazione e strategie di cui ISTRESCO finora non si era mai servito . Per concretizzare le idee di chi si occupava del progetto, sono risultate fondamentali sia la collaborazione degli storici più esperti, come Francesca Meneghetti e Luigi Urettini, sia quella dei tecnici, come Lucia Tamaro, Daniele Bolzon e Diego Agnoletto.

ALLESTIMENTO

Pannelli e disposizione 

Il pannello sul Campo di Treviso appena arrivato in Istituto

Disposizione semi-definitiva su carta millimetrata

 

Collocazione supporti e pannelli, allacciamento cavi elettrici

LE TECHE

Collocazione teche e disposizione del materiale

L'ANGOLO COLLEZIONE SALCE

 

Riproduzione ed esposizione di una selezione dei manifesti della Collezione Salce. Su gentile concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del turismo- Polo Museale Veneto Museo

LA POSTAZIONE VIDEO

Postazione video in riproduzione continua:

Ricerca linguistica sui termini Ascaro e Schiavone a Venezia e paesi limitrofi

Intervista ad Umberto Lorenzoni sul periodo coloniale nel trevigiano e lasciti linguistici

GLI ALBUM DI FOTOGRAFIE FAMILIARI

Album di fotografie di famiglia del periodo coloniale, elaborati grazie al contributo di conoscenti e visitatori

IL LIBRO DELLE FIRME

Firme tratte dal libro dei visitatori alla mostra

GLI EVENTI COLLATERALI

25 GENNAIO – INAUGURAZIONE E PRESENTAZIONE DEL LIBRO “RICORDI AFRICANI” DI ANDREA CAMMELLI. Letture a cura dell’associazione Voci in Viaggio

In occasione dell’inaugurazione della Mostra abbiamo presentato l’ultimo libro edito da ISTRESCO, il libro “Ricordi africani” a cura di Andrea Cammelli, che ha ripreso e rielaborato il diario di viaggio del nonno. Le letture di alcuni brani del testo ci hanno permesso di entrare nell’ambiente di epoca coloniale, in particolare per quanto riguardo lo spirito con cui gli italiani si sentivano spinti ad esplorare (e solo più avanti a conquistare) i territori esteri.

27 GENNAIO – IL CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI MONIGO: UNA RICERCA ANCORA APERTA

Dopo l’Africa, con il secondo incontro ci siamo addentrati in area balcanica con la presentazione delle nuove e vecchie ricerche sul campo di concentramento di Treviso, in cui erano reclusi principalmente prigionieri Slavi. Relatori dell’evento sono stati la professoressa Francesca Meneghetti, già autrice del libro “Al di là del muro. Il campo di concentramento di Treviso”, Ivo Jevnikar (giornalista) e Metka Gombač (archivio di stato di Lubiana)

3 FEBBRAIO – PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO BURNT IN MEMORIES. STORIA E MEMORIA DEI VILLAGGI BRUCIATI DA NAZISTI E FASCISTI. Introduzione a cura di Nadja Velušček, regista.

Sempre nell’ambito del confine orientale abbiamo proposto il documentario in lingua originale "Burnt in Memories - Storia e memoria dei villaggi bruciati da nazisti e fascisti" di Anja Medved e Nadja Velušček. Il documentario nasce nell’ambito dell’omonimo progetto grazie al sostegno di fondi EU e di partner quali:

-Znanstveno-raziskovalno središče Koper (Centro di ricerche scientifiche Capodistria, leading partner)
-Kulturno izobraževalno društvo PiNA
-Associazione Quarantasettezeroquattro
-Udruga “Žejane”
-Associazione Kinoatelje
-Občina Dolina / Comune di San Dorligo della Valle
-Istarsko povijesno društvo

Il progetto, portato avanti tra il 2015 e il 2017, ha avuto come obiettivo una raccolta di testimonianze sui fatti avvenuti tra Italia, Slovenia e Croazia durante il secondo conflitto mondiale e si è focalizzato sulla multietnica regione di confine posta tra Italia, Slovenia e Croazia, detta Venezia Giulia o Julijska Krajina (dopo l’occupazione nazista del 1943 venne denominata Adriatisches Küstenland.

Durante il conflitto le forze di occupazione fasciste e naziste bruciarono infatti diversi paesi di quest’area confinaria. La principale motivazione che spinse a questi crimini di guerra fu la vendetta verso la popolazione civile che supportava la Resistenza, cioè il movimento partigiano ed i combattenti per la libertà. I roghi dei villaggi venivano spesso accompagnati anche da uccisioni, deportazioni, incursioni ed altre violenze.

Per ricordare questi eventi nell’ambito del progetto sono state raccolte memorie personali degli incendi e delle loro conseguenze, oltre alle fotografie dei villaggi, che hanno dato vita ad un documentario.

Burnt in Memories è un progetto che è voluto andare oltre ai conflitti nazionali ed interculturali, oltre alle colpe collettive e all’intolleranza, con lo scopo di contribuire al rafforzamento di forme di cittadinanza attiva e per stimolare l’integrazione europea nella regione.

 7 FEBBRAIO – PROIEZIONE DEL DOCUMENTARIO IF ONLY I WERE THAT WARRIOR di Valerio Ciriaci. Introduzione a cura di Livio Vanzetto

Ritorniamo in Africa con il documentario “If only I were that warrior” del regista Valerio Ciriaci. Il documentario parte dalla recente costruzione di un mausoleo dedicato a Rodolfo Graziani ad Affile, paese natale del generale fascista. L’evento di cronaca sarà l’occasione per capire cosa è rimasto dell’epoca di colonizzazione italiana nei ricordi e nelle memorie di italiani e africani.

  10 FEBBRAIO – PRESENTAZIONE DEL LIBRO "OTTIMI ITALIANI" di Irene Bolzon. Introduzione a cura di Anna Maria Vinci (IRSML-FGV)

A conclusione degli eventi collaterali e in concomitanza con il giorno del ricordo, abbiamo proposto la presentazione del libro di Irene Bolzon <>, edito da IRSML (Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli Venezia Giulia). Il libro tratta della vita della comunità italiana nella zona B del Territorio libero di Trieste e le politiche governative ivi applicate.

LA LIBRERIA PERMANENTE

Durante gli orari di apertura della mostra è stato possibile acquistare al desk alcuni dei libri editi da ISTRESCO inerenti sia all’argomento della mostra sia alla storia locale della città di Treviso. Best sellers “Al di là del Muro” e “Non sapevo di essere ebrea” di Francesca Meneghetti e “Ricordi Africani” di Andrea Cammelli.

CALL FOR PHOTOS E RACCOLTA INFORMAZIONI

Al desk e all’indirizzo mail gestito dai curatori, sono pervenute non poche testimonianze sul periodo del colonialismo italiano e sulle memorie conservate nella città di Treviso nel periodo della seconda guerra. Le fotografie hanno contribuito ad integrare i due album di foto esposti, mentre il resto del materiale e delle informazioni sono state conservate per future ricerche e approfondimenti.

MEMORIA DELLE VITTIME DELL’OMOCAUSTO

Per tutta la durata della mostra, Ascari e Schiavoni ha ospitato un grande triangolo rosa, opera del Coordinamento LGBTE Treviso, a ricordare come le vittime di nazismo e fascismo non furono solo ebrei e abitanti dei paesi vittima delle mire espansionistiche dell’Impero Italiano, ma anche “minoranze” spesso dimenticate come, ad esempio, gli omosessuali.