Istresco, Treviso, 2018, pp. 207, euro 15,00 ISBN 978-88-949-19028

Un’isola circondata da fiumi: questo sono le terre occupate dagli austro-germanici tra 1917-18. Da una parte il Piave e dietro l’Isonzo, due nastri d’acqua che valgono come mari. Sono state indagate le paure, gli umori e le attese di chi cento anni fa ha popolato questa terra: austriaci compresi. Prima attraverso i luoghi: il comune, la casa e la chiesa, le pietre angolari di un Nord-Est che deve ancora nascere. Dopo i luoghi, le azioni: resistere, comunicare e sconfinare.

Quale resistenza durante l’invasione della Grande guerra? C’è, silenziosa e sottotraccia, e viene in questa sede approfondita. Come si comunica dentro e fuori dalle terre invase? Giornali e lettere, in un quadro di informazione unico. Sconfinare porta in destra Piave, dove l’esercito è italiano: cosa cambia ad avere in casa un esercito nemico o di propri soldati?

Queste le immagini, lette secondo due diversi ritmi: quello della guerra, moderno e meccanizzato, e quello della fame, antichissimo e conosciuto da sempre. Separare questi movimenti dà al quadro maggiore chiarezza, attribuendo ragioni più precise ad azioni che altrimenti si confondono.