Divertimenti e giochi al tempo dei nonni - Istresco, Treviso, 2011

Che alla base dell’homo faber ci sia l’homo ludens non è una scoperta della psicologia moderna, ma era già una consapevolezza profonda della tradizione contadina che accanto ai giochi di puro divertimento proponeva una nutrita serie di giochi didattici, il più delle volte propedeutici alle attività lavorative del mondo rurale.

Altri messaggi venivano veicolati dal gioco in funzione sociale: l’idea delle regole da rispettare e, se del caso, cambiare con discussioni e decisioni condivise; l’idea dell’ordine per cui, come nella vita, c’è chi “sta sora” e chi “sta soto” al pari di chi gioca a “mussa vegno”.

[...] Da tutta la ricerca appare un sistema di giochi strettamente legato alla stagionalità, ai ritmi ciclici della natura e della terra, con un confronto continuo fra gli individui di una comunità e una ricchezza di relazioni interpersonali e umane che le odierne play-station non riusciranno mai a regalare ai loro piccoli fruitori.