Istresco, Treviso 2007, pp.132

Soldato di leva prima dell’8 settembre, arruolatosi nella Rsi per non recare danno ai famigliari, viene catturato dai partigiani e sceglie di combattere con loro sul Grappa. Preso nel Rastrellamento del 20-27 settembre 1944, è tra coloro che sono destinati all’impiccagione a Bassano.

All’ultimo minuto, senza una chiara ragione, viene tolto dal gruppo. Finisce poi a lavorare con la Todt nell’altopiano di Asiago. Sessant’anni dopo Santo ricorda e continua a interrogarsi sul significato della “sua” storia.

“Credo che ciò che ho scritto con grande sforzo per richiamare alla mente quei fatti dolorosi, e soprattutto per reprimere quel senso di disagio, quel grumo d’emozioni e di sentimenti fortissimi che non mi hanno mai abbandonato, sia sufficiente a delineare il mio ruolo durante quegli avvenimenti, e quello di tante persone come me: soldati di leva, senza ambizioni e senza passioni, probabilmente non tagliati per la guerra e precipitati contro la loro volontà in circostanze davvero drammatiche”.