Lettere dal fronte e dalla prigionia di Luigi Callegari (1882-1918) Istresco, Treviso, 2016, pp. 286, euro 15.00  ISBN  978-88-88880-88-4

Prosegue con questo volume la collana “Memorie silenziose”, la quale intende dare voce ai molti che appartenevano alle classi popolari e che parteciparono alla Grande Guerra.

L’autore dell’epistolario che si pubblica – preceduto da un ampio saggio introduttivo di Livio Vanzetto –  è il sergente Luigi Callegari di Fossalunga (comune di Vedelago – TV). Si tratta di lettere spedite tra il 1915 e il 1918, molte scritte durante la prigionia in Ungheria, ai propri familiari, utili per individuare alcuni caratteri peculiari della “soggettività contadina”. Da queste missive viene alla luce che anche nel profondo Veneto rurale cattolico avevano fatto breccia, all’inizio del Novecento, l’idea di appartenenza nazionale e un minimo di un senso dello Stato.

Molte di queste lettere sono rivolte al figlioletto Fausto con un intento pedagogico. Il figlio diverrà poi sacerdote antifascista. Morirà nel 1945 nel corso della Resistenza.