Discorso di Amerigo Manesso

In occasione della Giornata della Memoria 2022, ISTRESCO è stato invitato alle commemorazioni del Comune di Treviso presso la caserma Cadorin di Monigo, alla presenza anche del Sindaco e del nuovo Prefetto. Di seguito il discorso tenuto per conto dell'Istituto da parte di Amerigo Manesso, membro del comitato direttivo.

 

27 gennaio 2022 – Caserma Cadorin Monigo


Il 9 novembre 2019 sono state scoperte dalle autorità civili, militari e religiose della citta di Treviso queste targhe che hanno indicato la caserma Cadorin come luogo della memoria. Tra il 1942 e il
1943 vi furono internati migliaia di civili slavi che erano cittadini italiani a seguito dell’istituzione, il 3 maggio 1941, della Provincia di Lubiana. Circa 200 morirono e tra questi 53 bambini. La città di Treviso sta realizzando un’altra importante iniziativa relativa alla memoria della Shoah che prevede la collocazione di pietre memoriali nei luoghi che hanno visto la cattura o la detenzione di Ebrei avviati ai campi di sterminio. Ne ha parlato martedì in Sala verde Francesca Meneghetti, che sta conducendo un’importante ricerca sugli ebrei salvati e sui loro salvatori e sugli ebrei sommersi e i loro carnefici.

Istituire dei luoghi della memoria e collocare dei segni è fondamentale, ma rappresenta il primo passo di un percorso che deve essere costruito e attuato, perché la memoria non è un dato, qualcosa che si acquisisce una volta per sempre, ma un processo, una costruzione che se non viene alimentata, finisce per scomparire, per non parlare più. E le commemorazioni davanti a una targa, a un cippo rischiano di diventare un esercizio retorico se ad esse non seguono azioni concrete per alimentare e allargare sempre più il perimetro di coloro che sanno e che sono chiamati a far diventare quelle memorie elementi dell’identità personale e collettiva.


Per questo l’Istresco si impegna a proseguire il proprio impegno nei confronti di questo luogo della memoria operando nel 2022 almeno in due direzioni:

– La prima è quella di valorizzare didatticamente il campo di concentramento di Treviso all’interno di percorsi di storia del Novecento relativi alla città, nei quali compaia accanto ai bombardamenti come quello del 7 aprile 1944 e ai luoghi della memoria della Shoah

– La seconda è quella di inserire la Caserma Cadorin all’interno di circuiti transnazionali del turismo della memoria. Da questo punto di vista erano state approntate delle iniziative molto interessanti nel recente passato che non sono arrivate in porto per questioni burocratiche che potranno senza dubbio essere superate.


Sappiamo di poter contare sulla collaborazione convinta delle autorità militari e dell’Amministrazione comunale e questo ci è di stimolo per il lavoro da proseguire. Onoreremo così in modo adeguato e non formale tutti coloro che in questi luoghi hanno sofferto e perso la vita e contribuiremo a mantenerne viva e sensibile la memoria nei nostri concittadini.