PROFILETTO ESSENZIALE

Di Lucio De Bortoli

Sono passati ormai molti anni dal 25 aprile 1945 e la comunità nazionale sente ancora doveroso e necessario celebrare quel giorno.

Perché celebrare una data, senza dubbio storica e importante, ma, per lo storico, al pari di altre, altrettanto significative? Perché rievocare fatti ormai lontani, fatti che appartengono alla prima metà di un secolo, il Novecento, nel corso del quale il nazionalismo occidentale è entrato in una vertigine incommensurabile di violenza; una violenza resa devastante dalla tecnica e dalla capacità, degli stati totalitari, di utilizzare gli strumenti di manipolazione di massa in una logica di conquista e di forza.

Perché quindi ricordare ancora? Perché ciò che è accaduto non è stato solo la fine di un conflitto o la liberazione del territorio da un’occupazione nazi-fascista violenta e durissima. Ciò che celebriamo nel 25 aprile è stato ed è ancora, per molti, quella che potremmo chiamare la rivelazione di un’identità.

La Resistenza nel Trevigiano