VERBALE DELLA RIUNIONE DEL COMITATO DIRETTIVO del 13 dicembre 2008

Il giorno 13 dicembre 2008, alle ore 15,00 in seconda convocazione, si riunisce nei locali della sede dell’Istresco, in via S. Ambrogio di Fiera 60, il Comitato direttivo dell’ISTRESCO con il seguente Odg:
1) Approvazione verbale seduta del 23 maggio 2008
2) Approvazione Convenzione per “Rete biblioteche trevigiane”
3) Discussione e approvazione documento per Consiglio INSMLI del 20.12.2008
4) Adesione associazione Piccola editoria veneta
5) Varie ed eventuali

Sono presenti: Daniela Zandonadi, Laura Stancari, Andrea Peracin, Dario Gasparini, Ernesto Brunetta, Fiamma De Salvo, Giancarlo De Santi, Clarimbaldo Tognana, Ettore Bragaggia, Marzio Favero, Umberto Lorenzoni, Erika Lorenzon, Giovanni Pavan, Benito Buosi, Lorenzo Capovilla, Alessandro Casellato, Federico Maistrello, Amerigo Manesso, Ermanno Paon, Michele Simonetto, Lisa Tempesta, Mario Ulliana, Luigi Urettini, Livio Vanzetto.
Si sono giustificati: Nino De Marchi, Vitaliano Visentini, Daniele Ceschin, Bruna Fregonese Agostino Pavan.
Risultano assenti: Renzo dalla Nora, Francesco Scattolin, Lazzaro Marini, Stefania Garatti, Michele De Bertolis, Mario Mattiello.

Il presidente Lorenzo Capovilla apre la riunione introducendo il primo punto all’OdG:
1) Approvazione verbale seduta del 23 maggio 2008
Amerigo Manesso legge il verbale che viene posto in votazione.
Giovanni Pavan chiede che i verbali vengano trasmessi, via email, a chi ne faccia richiesta, assieme alla convocazione del Direttivo, in modo che possano essere letti con attenzione. Il Presidente dà risposta affermativa e fa presente che, per chi non dispone di posta elettronica, i documenti dell’OdG sono disponibili in sede, nella settimana che precede la riunione.
Il verbale viene approvato all’unanimità.
Luigi Urettini chiede se sia stato costituito il gruppo di lavoro su razzismo e omofobia. La risposta è negativa. E’ auspicabile che i promotori, se ancora interessati, prendano iniziative in tal senso.

Si procede con il secondo punto all’OdG:
2) Approvazione Convenzione per “Rete biblioteche trevigiane”
Il Presidente illustra l’argomento, sottolineando l’importanza per la nostra biblioteca di aderire alla rete che ha come capofila la Provincia di Treviso. Fa presente che questa Convenzione giunge alla fine di un percorso avviato da anni e volto a favorire la fruizione del servizio che la biblioteca dell’Istresco può offrire agli utenti.
De Santi ricorda che la Biblioteca dell’Istresco ha ricevuto per il 2006 un contributo dalla Regione Veneto superiore ai 1000,00 euro, ma che a partire dal 2007 le risorse regionali sono state dirottate verso i grandi poli bibliotecari, come quello che fa capo alla Provincia di Treviso e che ha beneficiato di risorse per quasi 100.000,00 euro.
Il Presidente spiega che le Convenzioni delle quali si chiede l’approvazione sono due; la prima tra Regione Veneto e gli Enti/Istituzioni della rete BIBLIOTECHETREVIGIANE; la seconda tra la Provincia di Treviso e gli Enti/Istituzioni della rete BIBLIOTECHETREVIGIANE.
Le Convenzioni vengono approvate all’unanimità.

Il Presidente introduce il terzo punto all’OdG:
3) Discussione e approvazione documento per Consiglio INSMLI del 20.12.2008
Il Presidente richiama il documento a firma Della Valle e Maris, pervenuto a fine novembre e inoltrato ai membri del Direttivo assieme alla lettera di convocazione. Ne presenta gli aspetti essenziali, ne critica l’indeterminatezza e la carenza di informazioni reali e comunica ai presenti il contenuto dei contatti telefonici intercorsi con il vicepresidente Della Valle. Fa presente che è stato predisposto un documento di risposta, consegnato in copia all’inizio della riunione e del quale, dopo adeguata discussione, si chiederà l’approvazione per poterlo inoltrare ai dirigenti dell’Insmli e sostenere nella riunione del Consiglio a Milano, il 20 dicembre p.v.
Ulliana chiede se ci siano dati circa la attribuzione dei 54 comandi; quanti dal Ministero dei Beni culturali, quanti da quello della Pubblica Istruzione. Si risponde che gli attuali comandi derivano tutti dal Ministero della Pubblica Istruzione e che sono dati sulla base di una Convenzione approvata da una Commissione paritetica.
Tognana sottolinea la necessità che la difesa dei comandi coinvolga le istituzioni e i soggetti politici locali.
Buosi fa presente la difficoltà di aprire una discussione sul documento dell’Insmli che risulta caotico, confuso, con più destinatari e con comunicazioni che non indicano soluzioni praticabili. Ritiene che si debba ragionare su due livelli, quello del rapporto dell’Insmli con il Ministero e quello della rete degli Istituti con l’Insmli. Sul primo è difficile ipotizzare come sarà giocata la partita. E’ comunque probabile che si arrivi alla richiesta di tagli , di sacrifici. A questo punto il livello di contrattazione si sposta a Milano ed è in questa sede che va fatto valere il criterio della produttività degli Istituti per l’attribuzione dei comandi. Il documento dell’Istresco è su questa linea e va quindi sostenuto. Rimane aperto un problema, quello di quale possa essere l’autorità di certificazione terza e di come possa essere certificata la qualità.
Manesso ritiene che l’obiettivo prioritario al quale puntare sia quello di mantenere tutti i comandi oggi in essere, facendo valere presso il Ministero l’enorme contributo quantitativo e qualitativo di attività culturali che l’Insmli e la rete degli Istituti da anni riescono a produrre. Ciò è già conosciuto dal Ministero al quale vengono inviati i resoconti dettagliati di tutte le attività svolte. Bisogna arrivare a concordare una certificazione che non sia autoreferenziale, ma che venga emessa da un soggetto terzo.
Solo in un secondo momento, qualora questo obiettivo risulti irraggiungibile, si ripiegherà sui criteri per l’attribuzione di un numero ridotto di comandi, criteri che comunque dovranno avere come perno il principio della produttività.
Ulliana giudica farraginoso il documento dell’Insmli e viziato da un peccato originale, quello di ritenere impraticabile la prima ipotesi. La seconda poi appare diabolica. Bisogna attestarsi sulla difesa della situazione attuale e contare sul sostegno degli Enti e delle Istituzioni locali. Concorda sul documento in discussione e suggerisce di renderlo più agile perchè possa essere più efficace nei confronti dei destinatari. Bisogna anche individuare il canale politico più opportuno, perchè la scelta di confermare o togliere i comandati sarà politica e quindi la documentazione sulla produttività avrà poco peso. Suggerisce di sottoporre la questione al presidente della Camera dei deputati, on. Fini.
Urettini ritiene che la risposta dell’Istresco non debba rinunciare a sostenere la premessa politica così come formulata nel documento dell’Insmli che lancia un grido di allarme che non è nè vittimismo, nè fatalismo. Stiamo assistendo alla morte dell’ideologia neoliberale; si stanno attaccando gli Istituti per attaccare la Resistenza e una volta delegittimata la Resistenza si metteranno le mani sulla Costituzione. Il progetto politico che si vuole restaurare è quello di Dio, Patria e Famiglia. Gli Istituti hanno sempre avuto una funzione politica, che va quindi rivendicata, quella della difesa della Costituzione.
Quanto ai comandati, ritiene che sia opportuno il loro ricambio.
Favero precisa di parlare a nome della Provincia e ribadisce il pieno sostegno all’Istresco e alla linea di azione espressa dal documento che è posto in discussione. Fa presente che i tagli imposti dal Governo non seguono logiche di appartenenza politica, ma sono dettati dalla gravità dell’emergenza che è superiore alle più fosche previsioni. Bisogna quindi operare per salvare il salvabile. La provincia di Treviso ritiene l’Istresco punto di riferimento essenziale per l’elaborazione storica della contemporaneità e le modalità del rapporto consolidato in questi anni tra Istituto e Provincia possono essere considerate esemplari di come si debba articolare la collaborazione tra soggetti autonomi e dalla diversa identità. Condivide il documento, e suggerisce, come Ulliana, di renderlo più agile. Ritiene giusto chiedere il monitoraggio esterno della attività degli Istituti, perchè chi si relaziona con gli Enti pubblici deve dimostrare la validità del proprio lavoro.
Pavan rivolgendosi direttamente all’Ass. Favero chiede se la Provincia sia disponibile a sostenere i costi che saranno necessari per implementare il livello di qualità dei servizi offerti dall’Istresco.
Favero ribadisce la rilevanza della funzione svolta dall’Istituto e quindi la disponibilità della Provincia a qualsiasi forma di attestazione della bontà del lavoro finora svolto e dei progetti che sono stati avviati, come quello della partecipazione senza oneri economici della biblioteca dell’Istituto alla rete BIBLIOTECHETREVIGIANE.
Brunetta richiama il concetto che la difesa della Costituzione è la difesa del suo spirito e che gli Istituti, in tutte le loro attività, de facto operano con questa finalità. Quello di Treviso lo ha fatto e lo sta facendo, ad esempio, distinguendosi per ricerche che non sono allineate alla vulgata resistenziale. In questo senso e con questa valenza si possono premettere due righe al documento in discussione. In riferimento alla questione dei comandi ritiene che la decurtazione possa esserci, ma che in primis si debbano difendere i 54 comandi così come sono e che in subordine si debba difendere il valore dell’attività dell’Istresco facendo valere il criterio della quantità, essendo i giudizi di qualità chiaramente di natura soggettiva.
Casellato ritiene che si debba distinguere il livello del rapporto Insmli – Ministero da quello degli Istituti con il Nazionale. Circa il primo, vanno fatti valere i servizi culturali che l’Insmli eroga, tenendo conto del fatto che la certificazione del livello di qualità e di produttività è molto problematica. Un soggetto al quale ci si potrebbe rivolgere è la SISSCO (Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea).
Circa il secondo livello, quello che dovrebbe, in caso di riduzione, scegliere tra sommersi e salvati, chiede quali debbano essere i criteri da adottare: quelli voluti dalla controparte? O altri, che tengano conto di un punto di vista più generale, quello delle effettive valenze rappresentate dagli Istituti? Fa l’esempio della Biblioteca e dell’Archivio dell’Istituto Regionale che costituiscono un valore in sè, anche se il Regionale non risulta attivo, ad esempio, nell’attività didattica.
Tempesta pensa che il terreno da praticare sia quello del dialogo con il Ministero e gli enti locali. Dobbiamo accreditarci come Ente culturale. Fa presente che esistono metodologie di valutazione della produttività e cita, ad esempio, un sistema di rilevazione messo in atto nell’Istituto scolastico in cui opera.
Lorenzoni ritiene che non si debba dare inizio a una battaglia tra di noi e che i dirigenti dell’Insmli non debbano dare per perso il primo dei tre scenari che prospettano. Il criterio della riduzione del 45% dei comandi non può essere accettato. Al documento predisposto dall’Istresco va aggiunto un preambolo secondo quanto chiesto da precedenti interventi.
Tognana ritorna sugli scenari prospettati nel documento dell’Insmli. Ritiene essenziale il primo, quello che viene dato per perso e che invece deve rappresentare l’obiettivo a cui puntare. Il secondo e il terzo non sono accettabili e non è quindi nemmeno il caso di avanzare proposte in tal senso.
Pavan pensa che nel caso di tagli dei comandi, sia necessario puntare sulla produttività. Il sistema di qualità dell’Istresco va quindi implementato e in questa operazione, che è costosa, ed è per questo che aveva chiesto la disponibilità della Provincia, ci si dovrà avvalere di un organo terzo. Il fatto che i prodotti dell’Istresco siano di natura culturale e non commerciale non costituisce impedimento a procedure di implementazione, come avviene per altri sistemi che offrono servizi, come quelli sanitari.
Esaurita la discussione, il Presidente pone in votazione il documento. Votanti 26. Voti favorevoli 24; astenuti 1 (Casellato). Voti contrari 1 (Urettini) con la seguente motivazione: “Il documento votato non recepisce l'analisi politica del documento nazionale, a mio avviso corretta e stimolante. Al contrario,viene indirettamente rigettata con l'espressione sprezzante di "atteggiamenti di vittimismo o di fatalismo”.

Si procede con il quarto punto all’OdG:
4) Adesione associazione Piccola editoria veneta
Il Presidente illustra l’argomento riferendo dei contatti intercorsi con l’Associazione. Riferisce quanto indicato dalla vicepresidente Rosy Silvestrini circa le finalità dell’Associazione:
L'ASSOCIAZIONE EDITORI DEL VENETO non ha scopo di lucro ed ha ad oggetto le seguenti attività e finalità:
- la promozione, in tutte le sue forme, dell'editoria veneta; 
- la diffusione della conoscenza presso il pubblico degli editori del Veneto;
- la promozione ed organizzazione di iniziative quali fiere, mostre, conferenze, incontri, dibattiti culturali, comunicazioni agli organi di stampa, il tutto tendente a realizzare gli scopi di cui sopra;
- lo studio di soluzioni per la migliore commercializzazione e diffusione dei prodotti degli associati;
- la stampa di libri, riviste, periodici, la pubblicazione di prodotti editoriali audiovisivi e multimediali ad esclusione della stampa di giornali quotidiani.
Chiede al Direttivo l’autorizzazione ad approfondire l’argomento e a valutare oneri e vantaggi che deriverebbero all’Istresco dall’iscrizione all’associazione. I presenti approvano la richiesta del presidente.

La riunione è tolta alle 17,15.
Il Presidente: Lorenzo Capovilla
Il Verbalizzatore: Amerigo Manesso